Perché giocare a The Legend of Zelda su Nintendo Switch.
Conosciamo bene la fama di questa saga, ma è sempre bello ripercorrere le ragioni per cui Zelda è davvero un'esperienza unica nel suo genere.
Leggi l'ArticoloBlek - Recensione.
Il titolo del quale vi parlerò oggi fa parte di quest'ultima categoria.
Sto parlando di Blek, e forse qualcuno l'avrà già visto l'anno scorso su Android ed iOs, ma da qualche tempo i Kunabi Brothers hanno deciso di effettuare un porting sull'ultima home console targata Nintendo, per estendere il loro 'esperimento' anche sul touchscreen del Gamepad, spesso denigrato dalle terze parti e qualche volta poco sfruttato anche dalla grande N stessa.
UNA LINEA, INFINITE FORME E DIREZIONI.
L'idea che è alla base della struttura dei livelli e del gameplay stesso di Blek è davvero semplicissima, ma allo stesso tempo lo rende davvero qualcosa di unico, e ve ne spiego subito il perché.
Una volta avviato il gioco verremo catapultati fin da subito nella sua atmosfera, semplice e priva di qualsiasi tutorial e/o impostazione di controllo. Non che ce ne sia bisogno, poiché sarà facile capire il nostro obbiettivo, e tutto quello che avremo bisogno per andare avanti nei livelli saranno il nostro Gamepad ed il pennino.
Ciò che dovremo fare sarà semplicemente disegnare una forma, che potrà essere una linea, una curva, o, più semplicemente, qualsiasi cosa ci venga in mente; questa poi si ripeterà più volte sullo schermo, fino a sparire oltre i margini di quest'ultimo. Il nostro compito sarà quello di fare in modo tale che questo 'scarabocchio' riesca a toccare, durante la sua 'corsa' ogni pallino colorato sullo schermo, evitando quelli neri, che causeranno un game over istantaneo.
Ecco tutto. Ad un primo impatto potrà sembrare noiosa l'idea di ben 60 livelli pieni di pallini neri e colorati da far toccare alle nostre piccole opere d'arte temporanee, ma vi posso assicurare che, se vi lascerete incantare dall'unica meccanica di gameplay passerete ore a sorprendervi per i movimenti generati dalle vostre forme.
C'è da dire però che il gameplay di Blek è molto più profondo e studiato di quello che sembra: infatti non esiste una specifica soluzione per ogni livello. Mi spiego meglio: esistono pressocché infinite soluzioni per ogni rompicapo del gioco, quante sono le idee sbagliate che ci porteranno ad un game over, e tutto ciò è pensato per dare la completa libertà al giocatore di scegliere, o meglio, di trovare una strada completamente personale per andare avanti nel gioco.
E POI?
Purtroppo Blek non è privo di imperfezioni e problemi: nonostante abbia degli spunti di gameplay davvero straordinari non è ben bilanciato per quanto riguarda il livello di difficoltà, che traballerà tra il banale e l'impossibile, eccezion fatta solo per i primissimi livelli, che alla fine sono una specie di muto tutorial.
Per quanto riguarda la rigiocabilità, non saprei se reputarla nulla o piuttosto infinita: trovare soluzioni alternative ai rompicapi proposti potrà essere divertente o noioso, a seconda di chi avrà il gioco sotto mano.
Di certo una modalità 'libera', per dar sfogo alla propria fantasia, e magari anche un editor di livelli avrebbero potuto dare quel pizzico di spinta in più al replay, che manca oggettivamente.
IL SUONO DELLA VITTORIA
La colonna sonora di Blek è formata da pochi, semplici suoni, che sentiremo solo ed unicamente quando la nostra creazione colpirà un pallino, colorato o nero, in particolare avranno sonorità accese e vivaci se colpiremo un pallino colorato, sballate e calanti se finiremo per sfiorarne uno nero.
La cosa interessante per quanto riguarda il comparto sonoro è il netto contrasto tra silenzio e suono: il primo sarà presente mentre penseremo ad una soluzione, mentre il secondo evidenzierà le conseguenze del nostro ragionamento; in particolare, se riusciremo a completare un livello con molti pallini colorati potremo goderci delle sonorità davvero rilassanti, mentre far finire la nostra creazione continuamente su pallini neri provocherà suoni che metteranno a dura prova i nostri nervi.
In definitiva, Blek risulta un esperimento azzeccato anche per quanto riguarda il reparto sonoro, azzeccato e strettamente legato al gameplay ed al concept del gioco stesso.
CONCLUSIONI
Per un giocatore superficiale o per chi si approccerà a Blek come un semplice giochino da svago per cellulare, quest'ultimo sarebbe banalmente catalogabile come 'puzzle game', in quanto l'interfaccia di gioco ed il gameplay lo rendono a grandi linee conforme ai canoni del genere, ma dietro agli 'scarabocchi', alla semplicità del design e dei suoni, si nasconde qualcosa di più: Blek è un esperimento volto a stimolare la fantasia, l'immaginazione e l'intelligenza del giocatore, scardinando ogni punto fisso di gameplay ed inventandosi un approccio totalmente spiazzante, ma allo stesso tempo intrigante.
Blek è #InDueParole:
- PIONIERISTICO, perché ogni suo aspetto cerca di creare un approccio completamente originale con l'utente, ed il gameplay è davvero qualcosa di mai visto, e funziona davvero bene. Inoltre, l'insieme di tutte le caratteristiche di Blek potrebbe dar vita ad un genere - e, perché no, anche a più generi - nuovo, libero da canoni ed etichette;
- PIONIERISTICO, perché ogni suo aspetto cerca di creare un approccio completamente originale con l'utente, ed il gameplay è davvero qualcosa di mai visto, e funziona davvero bene. Inoltre, l'insieme di tutte le caratteristiche di Blek potrebbe dar vita ad un genere - e, perché no, anche a più generi - nuovo, libero da canoni ed etichette;
- STIMOLANTE, perché spinge chiunque lo giochi a cercare una soluzione personale ad ogni problema posto, facendo leva su creatività e spirito di adattamento per creare un atmosfera più unica che rara.
VOTO 8.0
PRO:
- concept e gameplay davvero fuori dagli schemi;
- design e soundtrack minimali ma d'effetto;
- stimola fantasia, creatività e logica
CONTRO:
- difficoltà altanelante;
- dubbia rigiocabilità;
- si sente la mancanza di modalità extra.
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