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Perché giocare a The Legend of Zelda su Nintendo Switch.

Conosciamo bene la fama di questa saga, ma è sempre bello ripercorrere le ragioni per cui Zelda è davvero un'esperienza unica nel suo genere.

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TOP 5 Personaggi della saga The Legend of Zelda.

TOP 5 Personaggi della saga The Legend of Zelda.

Se c'è un elemento che può rendere epica una storia è sicuramente l'insieme dei personaggi che ne fa parte. E se c'è una saga videoludica che ha ammaliato milioni di giocatori per le sue vicende leggendarie è sicuramente “The Legend of Zelda”. Quando si vive una trama in prima persona, succede sempre che ci si immedesimi, spesso, nel protagonista, ma potrebbe accadere la stessa cosa con la controparte malvagia o addirittura con una figura secondaria. Inoltre, in qualsiasi situazione ci si trovi, nei vari capitoli di Zelda, si può provare felicità, commozione, nostalgia, ilarità e tanto altro. Dunque, perché non stilare una classifica dei migliori cinque personaggi di questa fantastica serie per riportare alla mente tutte le emozioni che ci hanno suscitato? Naturalmente, siccome in questo mondo siamo tutti diversi, ognuno avrà la sua personale top 5, e adesso andrò ad elencarvi la mia con le dovute motivazioni. Sarò poi felicissimo di sentire la vostra opinione e i personaggi che portate nel cuore: potete scriverli qui nei commenti o anche sul post riguardante quest'articolo nella pagina Facebook Zeldherp, che vi invito caldamente a visitare. Detto questo, cominciamo con la classifica, buona lettura!

P.S.: In ciascuna posizione troverete alcuni spoiler riguardanti i capitoli da cui il personaggio è tratto perché, oltre a svelare una possibile morale celata dietro di esso, è giusto narrare le sue vicende. Accanto al nome ho sempre scritto anche i titoli in cui appare, così potete eventualmente saltare quella posizione e passare alla prossima.

5- Vaati (The Legend of Zelda – The Minish Cap)

Si parte con l'antagonista principale di uno dei migliori Zelda portatili a mio parere, The Minish Cap. Vaati è un Minish che un tempo viveva nel Villaggio Minish ed era l'apprendista di Egeyo, un saggio. Egli aveva delle indiscusse potenzialità, ma venne affascinato sempre di più dal male che albergava nei cuori degli esseri umani, tanto che lo spinse a rubare il Cappuccio dei desideri. Questo oggetto magico realizza qualsiasi desiderio di chi lo indossa, mostrando la vera natura del possessore; così Vaati, ormai corrotto dal male, vide amplificati i suoi poteri e trasformò il suo maestro Egeyo in un cappuccio, che poi sappiamo si unirà a Link e lo aiuterà nella sua avventura. Da quel momento, si mise subito alla ricerca della Forza, una luce che conferisce potenzialità illimitate tramandata da generazioni, con la quale Vaati sarebbe potuto diventare definitivamente invincibile. Il Signore del Male di questo capitolo, dunque, all'apparenza sembra non avere tratti che lo distinguono da altri antagonisti, ma ripercorriamo ancora un po' la sua storia: in seguito venne a sapere che la leggendaria spada Minish era utilizzata per sigillare uno scrigno, che secondo alcune voci conterrebbe proprio la Forza, e che questi due sarebbero stati i premi del vincitore del torneo di lotta in occasione della festa annuale dei Minish. Così non perse tempo, partecipò al torneo e lo vinse con facilità, grazie alle sue magie, e quindi si presentò alla premiazione, presieduta dal Re di Hyrule. Durante la cerimonia del vincitore abbiamo il punto cardine della vicenda: Vaati mostra davanti a tutti la sua indole malvagia, spazza via i soldati a guardia della spada, apre lo scrigno ma si accorge che conteneva solamente alcuni spiriti malvagi. Frustrato dalla scoperta e intimorito dalla luce che scaturiva dalla principessa Zelda, tramutò la ragazza in una statua di pietra perché avrebbe potuto causargli problemi in futuro. Da qui si aprono due storie parallele: da una parte quella che viviamo in prima persona, con Link alla ricerca dei quattro Elementi, ed Egeyo, il cappuccio parlante che rivelerà solo dopo di essere stato il tutore di Vaati, dall'altra la vicenda di Vaati, il quale gira per Hyrule alla ricerca del suo bramato tesoro. Il mago malvagio, però, quando vide che i suoi tentativi non stavano dando alcun risultato, in maniera subdola rinchiuse il Re nelle prigioni e ne assunse le sembianze così da poter gestire le truppe dei soldati e ordinare loro di cercare la Forza, cominciando a mettere a soqquadro la pace nella regione. Arrivo quindi al nocciolo della questione: in questa storia l'eroe Link viaggia in ogni angolo di Hyrule esclusivamente per spezzare il sortilegio inflitto a Zelda, mosso solo dalla loro grande amicizia (infatti solo alla fine verrà a crearsi il problema concreto, quando Vaati farà cadere il Castello di Hyrule nelle tenebre) con Egeyo, altro personaggio importante perché legato all'antagonista ma per tutt'altra vicenda, e Vaati che invece fa di tutto per raggiungere il suo obiettivo, ma lo sfiorerà solamente alla fine, non appena scoprirà la vera trama della leggenda: la Forza si trova nel corpo della principessa di Hyrule. Troviamo quindi un allievo che va contro il suo maestro, e il maestro che aiuta l'eroe a fermare il suo discepolo che ha intrapreso la strada sbagliata. Vaati distrugge Egeyo sia fisicamente, privandolo del suo aspetto da Minish, sia psicologicamente, facendo sembrare fallimentare il suo lavoro poiché non è riuscito a trasmettergli i suoi valori. La crescita di Link e la sua vittoria finale sul Signore del Male dimostrerà poi che gli insegnamenti del cappuccio col becco sono stati di fondamentale importanza. Vaati, però, nemmeno farà in tempo ad accorgersene, in quanto il suo cuore ormai era completamente deformato e bramoso di potere. Un rappresentate del male con i fiocchi.


4 – Linebeck (The Legend of Zelda – Phantom Hourglass)
Passiamo ora ad un altro capitolo portatile, stavolta per Nintendo DS. Phantom Hourglass è il seguito diretto di The Wind Waker e presenta la stessa ambientazione: il mare. Dunque, quale miglior compagno di viaggio per Link se non un “lupo di mare” come Linebeck. L'indole di questo strambo personaggio viene definita già dal primo incontro, nel Santuario del Re Mar: si era recato lì in cerca di tesori, cade in una trappola e rimane bloccato. Una volta che Link lo aiuta, finge di essersi fatto male alla caviglia, una scusa per giustificare il fatto che non era riuscito a liberarsi da solo. Avido, inetto, bugiardo e codardo, tutti aggettivi che caratterizzano il capitano del battello che accompagnerà l'eroe, ma solo ad una condizione: una volta raggiunto il Vascello Fantasma, luogo in cui è scomparsa Dazel, amica di Link, il tesoro presente in quella nave di cui si vocifera andrà tutto nelle sue tasche. Durante il loro viaggio, inoltre, ogni volta che attraccano in un'isola, Linebeck tira in ballo delle scuse poco credibili per mandare avanti Link e Sciela (la sua fata) e restarsene al sicuro nei pressi dell'imbarcazione. Si capisce bene fin da subito, dunque, quante sfumature negative siano attribuite a Linebeck, il quale persevera il suo atteggiamento, a volte anche rude e scontroso nei confronti dei suoi compagni di viaggio, fino alla fine. Dopo aver raggiunto Dazel nel Vascello, trovata pietrificata, li raggiungerà il saggio Oshus che rivelerà il modo per infondere l'energia vitale su di lei e farla tornare come prima. Linebeck, il quale se n'è sempre infischiato di questa storia, si accorge che lì non c'era nessun tesoro, quindi in un primo momento si rifiuta di mettere a disposizione il suo battello per proseguire. Oshus quindi deve promettere che, se offrirà loro aiuto, esaudirà un suo desiderio a scelta. Dunque solo grazie a questo scambio viene convinto a portare nuovamente con sé Link e Sciela. La routine poi si ripete anche nella seconda parte del viaggio, fino alla battaglia finale, quando Linebeck prova a tirar fuori un briciolo di coraggio, impugnando la spada che è scivolata dalle mani di Link e assestando un colpo a Bellum, il demone che si nascondeva nei meandri del Santuario del Re Mar. L'iniziativa del capitano funziona e libera Link dai tentacoli, ma poi si vedrà posseduto dallo stesso Bellum che lo trasformerà in guerriero malvagio, con armatura resistentissima e spadone. La battaglia si svolge sui resti del relitto del Vascello Fantasma e alla fine di uno scontro sofferto (il protagonista e la sua fata devono studiare bene il loro avversario per cercare di colpire il demone e non Linebeck, al quale alla fine si erano anche affezionati) Link riesce a sconfiggerlo definitivamente e ad annullare la maledizione. In quel momento, quando tutto fu risolto, Oshus si manifesta nella sua vera forma, un cetaceo, e mantiene la promessa fatta a Linebeck, chiedendogli di esprimere un desiderio. Solo da quel momento capisce cosa è veramente importante e, infatti, la sua richiesta non sarà denaro o tesori, ma semplicemente di avere indietro il suo battello (andato distrutto prima dello scontro a causa della caduta dell'albero della nave fantasma) per poter tornare a navigare nel suo amato mare. Senza dubbio, quindi, in quest'avventura si vede chiaramente la crescita di un personaggio che, anche se all'inizio può risultare insopportabile, si rivelerà in fondo non essere del tutto negativo. Inoltre il suo modo di comportarsi si abbina molto all'impazienza di Sciela e alla bontà di Link, creando spesso dei siparietti comici che strappano un sorriso.

3 – Tristalpin (The Legend of Zelda – Spirit Tracks)


Siamo giunti alla medaglia di bronzo, secondo me più che meritata, di un ulteriore personaggio apparso per la prima e unica volta in un titolo portatile, il secondo uscito su Nintendo DS: si tratta di Tristalpin, direttamente da Spirit Tracks. Il gioco in questione fu criticato da molti proprio per gli spostamenti in treno, una delle meccaniche principali, e per il fatto che seguire un percorso tracciato dai binari non fosse proprio il massimo per un gioco d'azione. Fortunatamente non tutto però risulta così negativo e la presenza di Tristalpin è sicuramente uno spiraglio di luce. Partiamo con ordine: viene rivelato che, da giovane, Tristalpin fu un apprendista di Doruotea, l'anziana della Locomotribu a presidio della Torre degli Dei. Il suo principale desiderio era diventare sempre più forte e sperava che gli Dei, accorgendosi dei suoi sacrifici e duri allenamenti, gli donassero alcuni dei loro poteri. Quando si accorse che, invece, niente di ciò gli fu concesso, decise di abbandonare Doruotea e affidarsi ad un'altra via: se fosse riuscito a riportare in vita Mallard, uno spirito malvagio rinchiuso nelle viscere della terra, quest'ultimo lo avrebbe ricompensato facendolo diventare persino più forte degli Dei. Per questo motivo, diventa il braccio destro del ministro del castello di Hyrule, Mirona, che in realtà è un demone alla ricerca del metodo per rigenerare Mallard. Una volta scoperto che era necessario un involucro vuoto dove lo spirito del Male potesse risiedere, i due tesero un'imboscata a Zelda mentre si dirigeva alla Torre con Link e Vittorino (macchinista, maestro del protagonista). In quel momento, Mirona scagliò una magia che divise il corpo dallo spirito della principessa e Tristalpin mostrò le sue incredibili abilità nella lotta, mettendo fuori combattimento in poche mosse Vittorino, pur essendo considerato uno dei migliori spadaccini di tutta Hyrule. Link, dunque, comincerà il suo viaggio, a fianco dell'anima di Zelda (sarà uno dei pochi in grado di vederla) e grazie a lei potrà prendere il controllo dei potenti Spettri, guerrieri in armatura, spada e scudo che sorvegliano la Torre degli Dei. Quindi, dopo svariate peripezie, l'eroe e la fanciulla arrivano all'ultimo piano del pinnacolo e si trovano faccia a faccia proprio con Tristalpin. La sfida sarà molto difficile per entrambe le parti, poiché Tristalpin poteva contare sul suo braccio d'acciaio e tecniche mistiche apprese grazie a Doruotea, mentre Link disponeva al suo fianco Zelda-Spettro, ma alla fine i due giovani la spunteranno e Tristalpin dolorante si avvierà verso la cima della Torre dove ormai Mirona è riuscito a far rinascere Mallard nel corpo di Zelda. Quindi Tristalpin chiederà al demone risorto di offrirgli nuovi poteri, in quanto anche lui ha contribuito al suo ritorno, ma venne ripagato solo da un potente raggio oscuro che lo fece cadere a terra privo di sensi, mentre in sottofondo echeggiavano le risate di Mirona. Solo in quel momento si accorse di essere stato ingannato per tutto il tempo e che il suo sogno ormai era andato in frantumi. Fortunatamente venne soccorso subito da Link, Zelda e Doruotea, che gli permisero di riposarsi nel vagone del treno. Negli ultimi atti della storia, la saggia anziana ebbe tempo di colloquiare con il suo discepolo, il quale aveva ben compreso i suoi errori e quanto fosse folle il suo piano. Ebbene sì, la storia di Tristalpin sembra molto simile a quella di Vaati (bramosia di potere, abbandono del maestro, ecc.) ma alla fine si rivelerà radicalmente opposta: arrivati alla battaglia finale, Link libera il corpo di Zelda dal demone con le Frecce di Luce, e l'anima ha poco tempo per ricongiungersi ad esso. Mallard aveva ancora bisogno del ricettacolo per tornare alla sua vera forma e non aspettò un attimo a dirigersi di nuovo verso l'involucro che lo ospitava. Tristalpin entra dunque in scena e riesce a bloccare il demone creando una barriera, il tempo necessario che Zelda alzasse la sua preghiera per la ricongiunzione, che le riuscirà, ma a caro prezzo: appena Mallard si libera dal blocco, attacca Tristalpin, ancora non al massimo delle sue energie, facendolo sparire per sempre. Addolorati ma con ancora più ardore, Link e la principessa di Hyrule distruggeranno per sempre Mallard nella sua forma finale, dopo aver divorato Mirona e assunto parte delle sue sembianze. Quando tutto è finalmente terminato, Doruotea li raggiunge e rivela loro che anche Tristalpin faceva parte della Locomotribu e, in quanto tale, non se ne sarebbe andato così facilmente. Infatti l'anziana aveva tra le mani una piccola sfera luminosa, la quale dopo moltissimi anni di riposo sarebbe ritornata ad essere il giovane guerriero con il braccio d'acciaio. Spero vivamente che questo finale dia la possibilità di un suo ritorno in un titolo futuro, perché Tristalpin è la dimostrazione che, anche dopo aver commesso degli errori e magari aver scelto la soluzione sbagliata, c'è sempre il tempo per cambiare idea e fare il possibile per rimediare.


2 – Skull Kid (The Legend of Zelda – Majora's Mask)


Il secondo gradino del podio se lo aggiudica un personaggio eccezionale. Lo Skull Kid di Majora's Mask, un tempo, era un folletto della foresta che condivideva i suoi momenti più felici con quattro Giganti. Un giorno, per qualche motivo a lui sconosciuto, i suoi amici dovettero andarsene, lasciandolo solo. Preso da sconforto e infinita tristezza, lo Skull Kid visse un periodo di profonda malinconia, durante il quale conobbe anche due fate di nome Tatl e Tael, che si unirono a lui. La frustrazione rimase comunque nel suo animo, tanto che lo portò a rubare da un venditore una maschera dai colori sgargianti, la quale celava poteri misteriosi: era la maschera di Majora. Dopo averla indossata, lo Skull Kid sentì una strana energia scorrere nel suo corpo che gli fece acquisire facoltà magiche, aumentando le sue possibilità di compiere malefatte. Una di queste coinvolse proprio il protagonista della storia, Link, il quale si trovava in groppa alla sua cavalla Epona nei pressi di un bosco. Improvvisamente Tatl e Tael apparvero dal nulla, facendo imbizzarrire Epona, e Link cadde a terra. Dunque lo Skull Kid uscì allo scoperto, prese l'Ocarina del Tempo nella tasca dell'eroe e cominciò incuriosito a soffiarvi dentro. Quando Link si alzò in piedi, provò a acciuffare velocemente lo strumento dalle sue mani, ma il folletto con un balzo era già salito su Epona. La cavalla, spaventata, corse via galoppando, mentre Link fece appena in tempo ad afferrare il piede dello Skull Kid e venne trascinato più avanti, nella fitta boscaglia, finché non riuscì più a tenersi e mollò la presa. Così decise di continuare a piedi per trovarlo e riprendersi ciò che gli apparteneva, ma ad un certo punto non si rese conto che poco più avanti vi era un precipizio e cadde dentro. In fondo, ad attenderlo, c'era proprio lui, il folletto malevolo, che disse al giovane che aveva appena tolto la vita al suo destriero (poi scoprirà che non è così) poiché si rifiutava di obbedire ai suoi ordini. Come se non bastasse, lo Skull Kid lanciò una maledizione che tramutò Link in un cespuglio Deku, dopo di che fluttuò via. Così come è iniziata, la trama di questo titolo sarà continuamente cupa e lugubre, piena di disperazione, e anche la storia del personaggio in seconda posizione rispecchia pienamente il tema. Dopo questi fatti, sembra che lo Skull Kid, in tre giorni di tempo, voglia far cadere su Termina(la terra in cui si svolgono le varie vicende) una gigantesca luna dallo sguardo perfido per radere a suolo qualsiasi cosa. Se ne starà sempre lì, in cima alla torre dell'orologio, ad osservare il macigno che incombe sulla testa degli inermi cittadini di Cronopoli. Ma, colpo di scena, quando Link sarà riuscito a risvegliare tutti e quattro i Giganti e si troverà faccia a faccia con lo Skull Kid, quest'ultimo rivelerà la sua vera natura: il corpo del folletto non era altro che un fantoccio, sottomesso agli ordini della maschera che controllava le sue azioni. Quindi si separò dal suo volto e si diresse all'interno della luna, dentro la quale si svolgerà la battaglia finale, che vedrà l'eroe vestito in verde ancora una volta vincitore. Tutto finì per il meglio, la luna svanì nel nulla e i festeggiamenti del carnevale poterono finalmente avere inizio. Lo Skull Kid, dunque, non era l'artefice dei terribili fatti avvenuti in quei giorni, poiché manipolato da una forza malvagia dal momento in cui indossò quella maschera. Nelle scene finali, si renderà conto che i Giganti non si erano dimenticati di lui, furono costretti ad assentarsi per svolgere i propri doveri, in quanto divinità. Il folletto quindi si lascia andare alla gioia della festa e stringe amicizia con Link che, prima di andarsene, incide insieme a lui le loro figure sul un ceppo d'albero. A mio parere, Majora's Mask è uno dei più bei titoli della saga con uno dei più bei personaggi al suo interno. Lo Skull Kid è una semplice creatura della foresta legato da una grandissima amicizia e i suoi unici pensieri erano giocare e divertirsi. Il lutto della separazione e la sua scelta poco saggia di rubare quel pericoloso oggetto lo porteranno a creare una situazione catastrofica, che avrebbe portato alla morte gli abitanti di un'intera regione. Oltre a Link, saranno proprio i suoi compagni più cari, i quattro Giganti, a fermare l'avanzata della luna e ad impedire il disastro. Tornati gli amici e risolto il dramma, potrà tornare ad essere un folletto spensierato e felice.


1 – Link Cartone (The Legend of Zelda – The Wind Waker)
Siamo giunti alla vetta, in prima posizione troverete un personaggio, oserei dire, insolito: non è il Link adulto di Ocarina of Time o Twilight Princess, bensì il giovane e cartoonesco Link protagonista di vari titoli, ma nel caso specifico parlerò di quello che solca i mari in The Wind Waker. Tutto cominciò nella sua isola natale, l'isola Primula, il giorno del suo compleanno. Link viveva con Aril, la sua sorellina, e sua nonna in una casa vicino la costa e inizialmente il clima è esoticamente rilassante. I guai cominciarono quando un gruppo di pirati si avvicinò con il loro vascello mentre erano alla caccia di un grosso volatile, il Re Elmaroc, con l'intenzione di salvare Dazel, ragazzina vivace nonché capitano di quella ciurma, tenuta prigioniera nei suoi artigli. Dopo aver colpito l'enorme pennuto lanciando un macigno con la catapulta, Dazel cadde dal cielo in una boschetto dell'isola Primula e Link, grazie al regalo di compleanno di sua sorella, un binocolo, si accorse dell'accaduto e si diresse a salvarla. Così i due si conobbero, anche se la piratessa, un po' rude nei modi, non sembrò nemmeno ringraziare e volle tornarsene subito alla sua nave. Poco dopo, però, il Re Elmaroc tornò all'attacco, scese in picchiata e prese al volo Aril, scambiandola per Dazel, e sparì subito in lontananza. Questa triste vicenda fu quasi straziante per Link, poiché aveva un legame molto forte con la sorellina, perciò voleva a tutti costi imbarcarsi con i pirati per cercare di liberarla. Dazel, molto perplessa sulla scelta di farlo salire a bordo, alla fine acconsentì a patto che non avesse creato problemi. L'eroe dunque dovette salutare tutti i suoi amici isolani e soprattutto sua nonna, già afflitta per la scomparsa della sua nipotina. Da qui cominciò la straordinaria storia che vede Link prima catapultato nella Fortezza dei Demoni, luogo remoto dove risiedeva Ganondorf e dove Aril era rinchiusa. Dopo aver fallito il suo primo tentativo di salvataggio, si troverà a navigare in lungo e in largo con il Re Drakar, nave parlante che si rivelerà molto utile per le sue imprese. Riassumendo, Ganondorf aveva mandato il suo fedele Re Elmaroc a rapire tutte le ragazze con i capelli biondi perché dietro una di loro si celava la principessa Zelda, custode della Triforza della saggezza, con la quale il Re del Male avrebbe potuto far rinascere il suo regno, in quel momento sigillato nelle profondità degli abissi. Proprio qui sta la bellezza di questo capitolo e del suo protagonista: si parte con un'ambientazione soave e pacifica e sarà proprio un problema “familiare”, il rapimento di Aril, a convincere Link a lasciare l'isola; se ciò non fosse successo forse non sarebbe mai partito e comunque difficilmente sarebbe venuto a conoscenza del piano di Ganondorf in tempo. Insomma, perché l'eroe di The Wind Waker vince in assoluto come miglior personaggio della saga di The Legend of Zelda? Basta conoscerlo per provare simpatia per lui: coraggioso, impavido, determinato ma anche buffo e impacciato. Alcune sue espressioni facciali sarebbero da cornice ed è raro trovare tante emozioni diverse espresse con un viso fatto in cel-shading. Questo Link è la lampante dimostrazione che chiunque di noi potrebbe essere il possessore della Triforza del Coraggio, e diventare un eroe in grado di salvare il mondo. Per fare un esempio, anche il Link di Ocarina of Time era un bambino all'inizio, ma trasmette di più l'idea di “prescelto” in quanto unico abitante della Foresta Kokiri a non essere di quella razza e a non avere una fata. Comunque, nonostante le terribili aspettative che il pubblico si era fatto su questo titolo (uscito per il GameCube, successore del Nintendo64, dove tutti attendevano uno Zelda con la grafica più realistica che mai), The Wind Waker è un capolavoro indiscusso, per alcuni il migliore in assoluto. Secondo me, il pilastro che sorregge tale opera è proprio il caro Link e meriterebbe una statua per le sue gesta, proprio come quella che lui stesso trova all'interno del castello di Hyrule sommerso che raffigura l'Eroe del Tempo.

Qui finisce la stesura della top 5; ora è il vostro turno: qual'è o quali sono i vostri personaggi di “The Legend of Zelda” che portate nel cuore e per quale motivo? Le vostre preferenze potranno far partire un altro progetto in futuro, se sarà possibile.

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