Perché giocare a The Legend of Zelda su Nintendo Switch.
Conosciamo bene la fama di questa saga, ma è sempre bello ripercorrere le ragioni per cui Zelda è davvero un'esperienza unica nel suo genere.
Leggi l'ArticoloTOP 5 Personaggi della saga The Legend of Zelda.
P.S.: In ciascuna posizione troverete alcuni spoiler riguardanti i capitoli da cui il personaggio è tratto perché, oltre a svelare una possibile morale celata dietro di esso, è giusto narrare le sue vicende. Accanto al nome ho sempre scritto anche i titoli in cui appare, così potete eventualmente saltare quella posizione e passare alla prossima.
Si parte con l'antagonista principale di uno dei migliori Zelda portatili a mio parere, The Minish Cap. Vaati è un Minish che un tempo viveva nel Villaggio Minish ed era l'apprendista di Egeyo, un saggio. Egli aveva delle indiscusse potenzialità, ma venne affascinato sempre di più dal male che albergava nei cuori degli esseri umani, tanto che lo spinse a rubare il Cappuccio dei desideri. Questo oggetto magico realizza qualsiasi desiderio di chi lo indossa, mostrando la vera natura del possessore; così Vaati, ormai corrotto dal male, vide amplificati i suoi poteri e trasformò il suo maestro Egeyo in un cappuccio, che poi sappiamo si unirà a Link e lo aiuterà nella sua avventura. Da quel momento, si mise subito alla ricerca della Forza, una luce che conferisce potenzialità illimitate tramandata da generazioni, con la quale Vaati sarebbe potuto diventare definitivamente invincibile. Il Signore del Male di questo capitolo, dunque, all'apparenza sembra non avere tratti che lo distinguono da altri antagonisti, ma ripercorriamo ancora un po' la sua storia: in seguito venne a sapere che la leggendaria spada Minish era utilizzata per sigillare uno scrigno, che secondo alcune voci conterrebbe proprio la Forza, e che questi due sarebbero stati i premi del vincitore del torneo di lotta in occasione della festa annuale dei Minish. Così non perse tempo, partecipò al torneo e lo vinse con facilità, grazie alle sue magie, e quindi si presentò alla premiazione, presieduta dal Re di Hyrule. Durante la cerimonia del vincitore abbiamo il punto cardine della vicenda: Vaati mostra davanti a tutti la sua indole malvagia, spazza via i soldati a guardia della spada, apre lo scrigno ma si accorge che conteneva solamente alcuni spiriti malvagi. Frustrato dalla scoperta e intimorito dalla luce che scaturiva dalla principessa Zelda, tramutò la ragazza in una statua di pietra perché avrebbe potuto causargli problemi in futuro. Da qui si aprono due storie parallele: da una parte quella che viviamo in prima persona, con Link alla ricerca dei quattro Elementi, ed Egeyo, il cappuccio parlante che rivelerà solo dopo di essere stato il tutore di Vaati, dall'altra la vicenda di Vaati, il quale gira per Hyrule alla ricerca del suo bramato tesoro. Il mago malvagio, però, quando vide che i suoi tentativi non stavano dando alcun risultato, in maniera subdola rinchiuse il Re nelle prigioni e ne assunse le sembianze così da poter gestire le truppe dei soldati e ordinare loro di cercare la Forza, cominciando a mettere a soqquadro la pace nella regione. Arrivo quindi al nocciolo della questione: in questa storia l'eroe Link viaggia in ogni angolo di Hyrule esclusivamente per spezzare il sortilegio inflitto a Zelda, mosso solo dalla loro grande amicizia (infatti solo alla fine verrà a crearsi il problema concreto, quando Vaati farà cadere il Castello di Hyrule nelle tenebre) con Egeyo, altro personaggio importante perché legato all'antagonista ma per tutt'altra vicenda, e Vaati che invece fa di tutto per raggiungere il suo obiettivo, ma lo sfiorerà solamente alla fine, non appena scoprirà la vera trama della leggenda: la Forza si trova nel corpo della principessa di Hyrule. Troviamo quindi un allievo che va contro il suo maestro, e il maestro che aiuta l'eroe a fermare il suo discepolo che ha intrapreso la strada sbagliata. Vaati distrugge Egeyo sia fisicamente, privandolo del suo aspetto da Minish, sia psicologicamente, facendo sembrare fallimentare il suo lavoro poiché non è riuscito a trasmettergli i suoi valori. La crescita di Link e la sua vittoria finale sul Signore del Male dimostrerà poi che gli insegnamenti del cappuccio col becco sono stati di fondamentale importanza. Vaati, però, nemmeno farà in tempo ad accorgersene, in quanto il suo cuore ormai era completamente deformato e bramoso di potere. Un rappresentate del male con i fiocchi.
4 – Linebeck (The Legend of Zelda –
Phantom Hourglass)
3 – Tristalpin (The Legend of Zelda –
Spirit Tracks)
Siamo giunti alla medaglia di bronzo,
secondo me più che meritata, di un ulteriore personaggio apparso per
la prima e unica volta in un titolo portatile, il secondo uscito su
Nintendo DS: si tratta di Tristalpin, direttamente da Spirit Tracks.
Il gioco in questione fu criticato da molti proprio per gli
spostamenti in treno, una delle meccaniche principali, e per il fatto
che seguire un percorso tracciato dai binari non fosse proprio il
massimo per un gioco d'azione. Fortunatamente non tutto però risulta
così negativo e la presenza di Tristalpin è sicuramente uno
spiraglio di luce. Partiamo con ordine: viene rivelato che, da
giovane, Tristalpin fu un apprendista di Doruotea, l'anziana della
Locomotribu a presidio della Torre degli Dei. Il suo principale
desiderio era diventare sempre più forte e sperava che gli Dei,
accorgendosi dei suoi sacrifici e duri allenamenti, gli donassero
alcuni dei loro poteri. Quando si accorse che, invece, niente di ciò
gli fu concesso, decise di abbandonare Doruotea e affidarsi ad
un'altra via: se fosse riuscito a riportare in vita Mallard, uno
spirito malvagio rinchiuso nelle viscere della terra, quest'ultimo lo
avrebbe ricompensato facendolo diventare persino più forte degli
Dei. Per questo motivo, diventa il braccio destro del ministro del
castello di Hyrule, Mirona, che in realtà è un demone alla ricerca
del metodo per rigenerare Mallard. Una volta scoperto che era
necessario un involucro vuoto dove lo spirito del Male potesse
risiedere, i due tesero un'imboscata a Zelda mentre si dirigeva alla
Torre con Link e Vittorino (macchinista, maestro del protagonista).
In quel momento, Mirona scagliò una magia che divise il corpo dallo
spirito della principessa e Tristalpin mostrò le sue incredibili
abilità nella lotta, mettendo fuori combattimento in poche mosse
Vittorino, pur essendo considerato uno dei migliori spadaccini di
tutta Hyrule. Link, dunque, comincerà il suo viaggio, a fianco
dell'anima di Zelda (sarà uno dei pochi in grado di vederla) e
grazie a lei potrà prendere il controllo dei potenti Spettri,
guerrieri in armatura, spada e scudo che sorvegliano la Torre degli
Dei. Quindi, dopo svariate peripezie, l'eroe e la fanciulla arrivano
all'ultimo piano del pinnacolo e si trovano faccia a faccia proprio
con Tristalpin. La sfida sarà molto difficile per entrambe le parti,
poiché Tristalpin poteva contare sul suo braccio d'acciaio e
tecniche mistiche apprese grazie a Doruotea, mentre Link disponeva al
suo fianco Zelda-Spettro, ma alla fine i due giovani la spunteranno e
Tristalpin dolorante si avvierà verso la cima della Torre dove ormai
Mirona è riuscito a far rinascere Mallard nel corpo di Zelda.
Quindi Tristalpin chiederà al demone risorto di offrirgli nuovi poteri, in quanto anche lui ha contribuito al suo ritorno, ma venne
ripagato solo da un potente raggio oscuro che lo fece cadere a terra
privo di sensi, mentre in sottofondo echeggiavano le risate di
Mirona. Solo in quel momento si accorse di essere stato ingannato per
tutto il tempo e che il suo sogno ormai era andato in frantumi.
Fortunatamente venne soccorso subito da Link, Zelda e Doruotea, che
gli permisero di riposarsi nel vagone del treno. Negli ultimi atti
della storia, la saggia anziana ebbe tempo di colloquiare con il suo
discepolo, il quale aveva ben compreso i suoi errori e quanto fosse
folle il suo piano. Ebbene sì, la storia di Tristalpin sembra molto
simile a quella di Vaati (bramosia di potere, abbandono del maestro,
ecc.) ma alla fine si rivelerà radicalmente opposta: arrivati alla
battaglia finale, Link libera il corpo di Zelda dal demone con le
Frecce di Luce, e l'anima ha poco tempo per ricongiungersi ad
esso. Mallard aveva ancora bisogno del ricettacolo per tornare alla
sua vera forma e non aspettò un attimo a dirigersi di nuovo verso
l'involucro che lo ospitava. Tristalpin entra dunque in scena e
riesce a bloccare il demone creando una barriera, il tempo necessario
che Zelda alzasse la sua preghiera per la ricongiunzione, che le
riuscirà, ma a caro prezzo: appena Mallard si libera dal blocco,
attacca Tristalpin, ancora non al massimo delle sue energie,
facendolo sparire per sempre. Addolorati ma con ancora più ardore,
Link e la principessa di Hyrule distruggeranno per sempre Mallard
nella sua forma finale, dopo aver divorato Mirona e assunto parte
delle sue sembianze. Quando tutto è finalmente terminato, Doruotea
li raggiunge e rivela loro che anche Tristalpin faceva parte della
Locomotribu e, in quanto tale, non se ne sarebbe andato così
facilmente. Infatti l'anziana aveva tra le mani una piccola sfera
luminosa, la quale dopo moltissimi anni di riposo sarebbe ritornata
ad essere il giovane guerriero con il braccio d'acciaio. Spero
vivamente che questo finale dia la possibilità di un suo ritorno in
un titolo futuro, perché Tristalpin è la dimostrazione che, anche dopo aver commesso degli errori e magari aver scelto la
soluzione sbagliata, c'è sempre il tempo per cambiare idea e fare il
possibile per rimediare.
2 – Skull Kid (The Legend of Zelda –
Majora's Mask)
Il secondo gradino del podio se lo
aggiudica un personaggio eccezionale. Lo Skull Kid di Majora's Mask, un tempo, era un folletto della foresta che condivideva i suoi momenti
più felici con quattro Giganti. Un giorno, per qualche motivo a lui
sconosciuto, i suoi amici dovettero andarsene, lasciandolo solo.
Preso da sconforto e infinita tristezza, lo Skull Kid visse un
periodo di profonda malinconia, durante il quale conobbe anche due fate di
nome Tatl e Tael, che si unirono a lui. La frustrazione rimase
comunque nel suo animo, tanto che lo portò a rubare da un venditore
una maschera dai colori sgargianti, la quale celava poteri
misteriosi: era la maschera di Majora. Dopo averla indossata, lo
Skull Kid sentì una strana energia scorrere nel suo corpo che gli
fece acquisire facoltà magiche, aumentando le sue possibilità di
compiere malefatte. Una di queste coinvolse proprio il protagonista
della storia, Link, il quale si trovava in groppa alla sua cavalla
Epona nei pressi di un bosco. Improvvisamente Tatl e Tael apparvero
dal nulla, facendo imbizzarrire Epona, e Link cadde a terra. Dunque lo
Skull Kid uscì allo scoperto, prese l'Ocarina del Tempo nella tasca
dell'eroe e cominciò incuriosito a soffiarvi dentro. Quando Link si
alzò in piedi, provò a acciuffare velocemente lo strumento dalle
sue mani, ma il folletto con un balzo era già salito su Epona. La
cavalla, spaventata, corse via galoppando, mentre Link fece appena in
tempo ad afferrare il piede dello Skull Kid e venne trascinato più
avanti, nella fitta boscaglia, finché non riuscì più a tenersi e
mollò la presa. Così decise di continuare a piedi per trovarlo e
riprendersi ciò che gli apparteneva, ma ad un certo punto non si
rese conto che poco più avanti vi era un precipizio e cadde dentro.
In fondo, ad attenderlo, c'era proprio lui, il folletto malevolo, che
disse al giovane che aveva appena tolto la vita al suo destriero (poi
scoprirà che non è così) poiché si rifiutava di obbedire ai
suoi ordini. Come se non bastasse, lo Skull Kid lanciò una
maledizione che tramutò Link in un cespuglio Deku, dopo di che fluttuò via. Così come è iniziata, la trama di questo titolo sarà
continuamente cupa e lugubre, piena di disperazione, e anche la storia
del personaggio in seconda posizione rispecchia pienamente il tema.
Dopo questi fatti, sembra che lo Skull Kid, in tre giorni di tempo,
voglia far cadere su Termina(la terra in cui si svolgono le varie
vicende) una gigantesca luna dallo sguardo perfido per radere a suolo
qualsiasi cosa. Se ne starà sempre lì, in cima alla torre
dell'orologio, ad osservare il macigno che incombe sulla testa degli
inermi cittadini di Cronopoli. Ma, colpo di scena, quando Link sarà
riuscito a risvegliare tutti e quattro i Giganti e si troverà faccia
a faccia con lo Skull Kid, quest'ultimo rivelerà la sua vera natura:
il corpo del folletto non era altro che un fantoccio, sottomesso agli
ordini della maschera che controllava le sue azioni. Quindi si
separò dal suo volto e si diresse all'interno della luna, dentro la
quale si svolgerà la battaglia finale, che vedrà l'eroe vestito in
verde ancora una volta vincitore. Tutto finì per il meglio, la luna
svanì nel nulla e i festeggiamenti del carnevale poterono finalmente
avere inizio. Lo Skull Kid, dunque, non era l'artefice dei terribili
fatti avvenuti in quei giorni, poiché manipolato da una forza
malvagia dal momento in cui indossò quella maschera. Nelle scene
finali, si renderà conto che i Giganti non si erano dimenticati di
lui, furono costretti ad assentarsi per svolgere i propri doveri, in
quanto divinità. Il folletto quindi si lascia andare alla gioia
della festa e stringe amicizia con Link che, prima di andarsene,
incide insieme a lui le loro figure sul un ceppo d'albero. A mio
parere, Majora's Mask è uno dei più bei titoli della saga con uno
dei più bei personaggi al suo interno. Lo Skull Kid è una semplice
creatura della foresta legato da una grandissima amicizia e i suoi
unici pensieri erano giocare e divertirsi. Il lutto della separazione
e la sua scelta poco saggia di rubare quel pericoloso oggetto lo
porteranno a creare una situazione catastrofica, che avrebbe portato
alla morte gli abitanti di un'intera regione. Oltre a Link, saranno
proprio i suoi compagni più cari, i quattro Giganti, a fermare
l'avanzata della luna e ad impedire il disastro. Tornati gli amici e
risolto il dramma, potrà tornare ad essere un folletto spensierato e
felice.
1 – Link Cartone (The Legend of Zelda
– The Wind Waker)
Siamo giunti alla vetta, in prima
posizione troverete un personaggio, oserei dire, insolito: non è il
Link adulto di Ocarina of Time o Twilight Princess, bensì il giovane
e cartoonesco Link protagonista di vari titoli, ma nel caso specifico
parlerò di quello che solca i mari in The Wind Waker. Tutto cominciò
nella sua isola natale, l'isola Primula, il giorno del suo
compleanno. Link viveva con Aril, la sua sorellina, e sua nonna in
una casa vicino la costa e inizialmente il clima è esoticamente
rilassante. I guai cominciarono quando un gruppo di pirati si
avvicinò con il loro vascello mentre erano alla caccia di un grosso
volatile, il Re Elmaroc, con l'intenzione di salvare Dazel,
ragazzina vivace nonché capitano di quella ciurma, tenuta prigioniera nei suoi artigli. Dopo aver colpito l'enorme pennuto lanciando un macigno con
la catapulta, Dazel cadde dal cielo in una boschetto dell'isola
Primula e Link, grazie al regalo di compleanno di sua sorella, un
binocolo, si accorse dell'accaduto e si diresse a salvarla. Così i
due si conobbero, anche se la piratessa, un po' rude nei modi, non
sembrò nemmeno ringraziare e volle tornarsene subito alla sua nave.
Poco dopo, però, il Re Elmaroc tornò all'attacco, scese in
picchiata e prese al volo Aril, scambiandola per Dazel, e sparì
subito in lontananza. Questa triste vicenda fu quasi straziante per
Link, poiché aveva un legame molto forte con la sorellina, perciò voleva
a tutti costi imbarcarsi con i pirati per cercare di liberarla.
Dazel, molto perplessa sulla scelta di farlo salire a bordo, alla
fine acconsentì a patto che non avesse creato problemi. L'eroe
dunque dovette salutare tutti i suoi amici isolani e soprattutto sua
nonna, già afflitta per la scomparsa della sua nipotina. Da qui
cominciò la straordinaria storia che vede Link prima catapultato
nella Fortezza dei Demoni, luogo remoto dove risiedeva Ganondorf e
dove Aril era rinchiusa. Dopo aver fallito il suo primo tentativo di
salvataggio, si troverà a navigare in lungo e in largo con il Re
Drakar, nave parlante che si rivelerà molto utile per le sue
imprese. Riassumendo, Ganondorf aveva mandato il suo fedele Re
Elmaroc a rapire tutte le ragazze con i capelli biondi perché
dietro una di loro si celava la principessa Zelda, custode della
Triforza della saggezza, con la quale il Re del Male avrebbe potuto
far rinascere il suo regno, in quel momento sigillato nelle
profondità degli abissi. Proprio qui sta la bellezza di questo
capitolo e del suo protagonista: si parte con un'ambientazione soave
e pacifica e sarà proprio un problema “familiare”, il rapimento
di Aril, a convincere Link a lasciare l'isola; se ciò non fosse
successo forse non sarebbe mai partito e comunque difficilmente
sarebbe venuto a conoscenza del piano di Ganondorf in tempo. Insomma,
perché l'eroe di The Wind Waker vince in assoluto come miglior
personaggio della saga di The Legend of Zelda? Basta conoscerlo per
provare simpatia per lui: coraggioso, impavido, determinato ma anche
buffo e impacciato. Alcune sue espressioni facciali sarebbero da
cornice ed è raro trovare tante emozioni diverse espresse con un
viso fatto in cel-shading. Questo Link è la lampante dimostrazione
che chiunque di noi potrebbe essere il possessore della Triforza del
Coraggio, e diventare un eroe in grado di salvare il mondo. Per fare
un esempio, anche il Link di Ocarina of Time era un bambino
all'inizio, ma trasmette di più l'idea di “prescelto” in quanto
unico abitante della Foresta Kokiri a non essere di quella razza e a
non avere una fata. Comunque, nonostante le terribili aspettative che
il pubblico si era fatto su questo titolo (uscito per il GameCube,
successore del Nintendo64, dove tutti attendevano uno Zelda con la
grafica più realistica che mai), The Wind Waker è un capolavoro
indiscusso, per alcuni il migliore in assoluto. Secondo me, il
pilastro che sorregge tale opera è proprio il caro Link e
meriterebbe una statua per le sue gesta, proprio come quella che lui
stesso trova all'interno del castello di Hyrule sommerso che
raffigura l'Eroe del Tempo.
Qui finisce la stesura della top 5; ora è il vostro turno: qual'è o quali sono i vostri personaggi di “The Legend of Zelda” che portate nel cuore e per quale motivo? Le vostre preferenze potranno far partire un altro progetto in futuro, se sarà possibile.
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