Nintendo cercò di acquisire i diritti di Harry Potter.

È il lontano 1998, e Nintendo sta iniziando a lavorare al Game Cube, che uscirà 3 anni più tardi. Nel frattempo presenta al mondo due nuovi componenti della famiglia Game Boy: il Game Boy Light, uscito solo in giappone, che non è altro che un Game Boy Pocket con retroilluminazione, e il ben più noto Game Boy Color.

Nonostante l'enorme successo della linea Game Boy, è un altro però il fenomeno che fa parlare di sé in tutto il mondo in quel periodo: stiamo parlando di Harry Potter. Nel '98 i libri pubblicati sono solo due (in Italia il secondo arriverà l'anno dopo) e sono già un successo mondiale. La Rowling decide allora di vendere i diritti riguardanti tutti i possibili riadattamenti, e tra le compagnie interessate all'acquisto compare Nintendo Software Technology, una divisione interna di Nintendo of America.

Lo studio si divide in due: una sezione si occupa di sviluppare un gioco in terza persona, mentre l'altra lavora a un potenziale videogioco basato sul Quidditch. Intanto ci sono dibattiti su che stile artistico adottare, se qualcosa di simile alle prime copertine dei libri, o se uno stile più orientale, quasi manga.

Il progetto viene presentato quindi alla Rowling, ma questa decide di vendere i diritti a una casa che potesse produrre non solo videogiochi, ma anche adattamenti televisivi o di altro tipo; tra le candidate compaiono Disney, Universal e Warner Bros. Sarà proprio a quest'ultima che verranno venduti i diritti, e, nel 2001, uscirà nelle sale il primo degli otto film dedicati ai libri, Harry Potter e la Pietra Filosofale.

Di seguito potete trovare i concept di NST che immaginano il mondo di Harry Potter.

Nintendo cercò di acquisire i diritti di Harry Potter.

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