Pubblicato da
Anonimo
•
6/05/2013
Perché giocare a The Legend of Zelda su Nintendo Switch.
Conosciamo bene la fama di questa saga, ma è sempre bello ripercorrere le ragioni per cui Zelda è davvero un'esperienza unica nel suo genere.
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Nintendo Story - Capitolo I

~ CAPITOLO I ~
Era una bellissima giornata nel Regno dei Funghi, perfetta
per celebrare il compleanno di Luigi. Tutti si erano radunati al castello della
Principessa Peach per organizzare un’enorme festa a sorpresa. I più laboriosi
erano i Toad, intenti ad addobbare la stanza di festoni e palloncini, Mario e
Yoshi erano in cucina a preparare dei deliziosi dolci alla frutta e la
principessa Daisy era in riva a lago con Luigi, per tenere lontano il
festeggiato fino a quando tutto non fosse pronto; al momento opportuno Peach si
incamminò per andarli a chiamare. Durante il tragitto, però, incontrò un
mendicante, vestito di mantello e cappuccio che non lasciavano riconoscere la
sua identità, che le chiese se volesse
acquistare uno scettro che, a suo dire, conferiva poteri magici. Inizialmente
Peach non avrebbe mai accettato qualcosa da quello sconosciuto, poi pensò che
quello strano scettro sarebbe potuto piacere a Luigi. Così si avvicinò e pagò il
dovuto a quel tipo, il quale mise l’oggetto dentro un bel pacco regalo. La
principessa proseguì per il sentiero, finché non arrivò alla riva del lago. Lì
trovò solamente Luigi, che dormiva profondamente. Lo chiamò ad alta voce e
l’idraulico si svegliò. La principessa chiese dove fosse andata Daisy, ma Luigi
non lo sapeva: si ricordava solo di aver ascoltato una dolce canzone e di
essersi addormentato di colpo. Peach, preoccupata, propose a Luigi di tornare
al castello per avvertire gli altri e andare alla ricerca di Daisy. Non fecero
in tempo a lasciare la riva che dal lago giunse un suono fievole, un canto che
Luigi aveva sentito poco prima e che fa cadere in un sonno profondo entrambi.
Nel frattempo al castello tutti stavano aspettando con
trepidazione il ritorno di Luigi per cominciare la festa. Passano i minuti e i
tre che erano attesi non si fanno vedere; allora Mario montò in groppa a Yoshi
per vedere se ci fosse stato qualche problema. Giunti in prossimità della riva,
Mario scese dal dinosauro e vide suo fratello Luigi, nuovamente disteso nell’erba
a sonnecchiare. Yoshi mise un po’ d’acqua del lago nella sua bocca e la lasciò
cadere sull’idraulico in verde che si alzò di soprassalto; quando si fu ripreso,
raccontò l’accaduto: le principesse erano scomparse, entrambe dopo lo strano
canto proveniente dal lago. I due fratelli non persero altro tempo e si
incamminarono subito alla ricerca. Yoshi invece decise di tornare al castello,
ma dopo aver visto un pacco regalo abbandonato sotto un albero, allungò la sua
lunga lingua appiccicosa e lo inghiottì: ora lo scettro acquistato da Peach era
dentro la sua pancia.
Mario e Luigi avevano già girato intorno all’intero lago e
non trovarono nulla d’insolito. L’unica cosa che notarono erano delle impronte
su del fango che sembravano ancora fresche; così decisero di seguire quella
pista verso la regione montuosa. Dopo parecchio tempo passato a camminare, ed a
eliminare Goomba e Koopa che cercavano di sbarrare loro la strada, arrivarono
ai piedi di una montagna: in cima c’era sempre stato un prisma roseo e blu avvolto
dal mistero. Non sapendo dove andare, si erano quasi decisi a tornare indietro,
quando un potente ghigno rimbombò nella valle. I fratelli idraulici non ci
pensarono due volte e cominciarono a salire di corsa sul monte. Non fecero
molta strada che incontrarono un Parakoopa e un Tipo Timidottero, i quali
avevano le facce molto preoccupate: il loro signore Bowser stava passando dei
seri guai in cima e aveva bisogno d’aiuto. Per facilitare loro la scalata, i
due scagnozzi presero Mario e Luigi e li portarono in volo fino alla vetta, per
poi scappare veloci perché troppo spaventati. Il posto in cui era incastonato
il prisma era piuttosto grande, e ai due saltarono subito all’occhio Peach e
Daisy intrappolate in una gabbia, a seguire un ragazzo con capelli rossi e un
completo scuro, con Bowser che giaceva a terra privo di sensi.
Di Matteo G.
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